Crema News - Osservare la Parola Don Natale Grassi Scalvini

Cremasco, 25 maggio 2025

VI Domenica di Pasqua C​

 La Parola: ​​At 15,1-2.22-29  Sal 66  Ap 21,10-14.22-23  Gv14,23-29

 Dal Vangelo secondo Giovanni ​Gv 14,23-29

 Durante l’ultima cena, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

Parola del Signore.

 

(Don Natale Grassi Scalvini) L’altro giorno abbiamo ospitato in Auditorium lo spettacolo finale dei bambini di un asilo di Crema. Vedendo arrivare tutti quei bimbi festanti e gioiosi, penso un centinaio circa, mi aspettavo in sala una gran baraonda e invece ho notato come fossero molto attenti alle rispettive maestre e sempre pronti a seguirne le indicazioni. Credo proprio che nonostante la giovane età siano già molto evangelici perché li ho visti ascoltare la voce delle maestre non per paura ma perché avevano rispetto e certamente tanto amore reciproco.

D’altronde anche in altri passi Gesù ci dice che per entrare nel regno dei cieli dobbiamo diventare come bambini. Probabilmente si riferiva anche a questo, alla capacità di riconoscere chi ci ama e dal saper ascoltare la voce di chi ci indica le cose giuste da fare, solo per amore e non per paura dei castighi. Noi adulti in effetti ci assoggettiamo tante volte alle leggi, anche quelle più semplici e certamente più utili innanzitutto a noi stessi e alla nostra stessasicurezza, come quelle del codice della strada, più per paura delle sanzioni che per la convenienza comune del rispettare alcune regole basilari. Gesù invece dai suoi discepoli si aspetta un ascolto vero e profondo e motivato soprattutto dall’amore, quell’amore che lui per primo ha dato ai suoi amici offrendo tutta la sua vita per loro e che adesso tutti noi dobbiamo ricambiare con una vita secondo i suoi insegnamenti.

La sua insistenza sulla necessità di fondare sull’amore la nostra decisione di seguirlo come maestro della nostra vita è motivata dalla profonda conoscenza che lui ha del nostro cuore. Sa benissimo infatti che una delle motivazioni principali del nostro comportamento è proprio la paura. In effetti anche tutte le incomprensioni, i litigi di casa nostra come anche via via sempre più in grande fino alle guerre dichiarate tra nazioni, trovano il loro motore profondo proprio nella paura: paura dell’altro, dello stranero, paura di perdere i propri beni e le proprie sicurezze e di tutto ciò che non conosciamo.

Solo con il cuore veramente pacificato nel profondo dalla parola sicura di Gesù e dal suo amore riversato su tutti noi senza alcun merito, possiamo liberarci da queste paure e riuscire così a vivere con più serenità ogni momento della nostra quotidianità. 

Anche il sacrosanto dovere di salvaguardare la nostra vita come dono di Dio si può colorare in maniera negativa quando diventa una paura ossessiva dal male, della sofferenza e quindi anche della morte. Non siamo certi di quelli che desiderano soffrire o scegliere la morte anche perché la certezza della risurrezione di Cristo ci permette di guardare anche ai momenti negativi e bui dell’esistenza terrena con gli occhi aperti alla speranza: affidandoci a lui e alla sua parola abbiamo risposte serene riguardo le paure riguardo al nostro futuro e soprattutto per tutti gli eventuali momenti di malattia o di sofferenza che possono appesantire i nostri giorni. 

Ma non dobbiamo però aspettarci una condizione migliore e libera dal male e dalle sofferenze destinata a realizzarsi alla fine dei tempi. La promessa di Gesù è quella di essere sempre con noi e di aiutarci da subito a vivere con la sua pace nel cuore, pronti anche a subire le eventuali difficoltà della vita con la certezza della fede che ci sorregge giorno per giorno nel cammino verso il compimento definitivo delle sue promesse nel regno dei cieli.