Crema, 12 aprile 2024
Le associazioni che si occupano di disabilità, tra cui Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità) e Fand Lombardia ( Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità), invitano a scendere in piazza a Milano martedì 16 aprile e partecipare alla manifestazione Difendiamo tutti insieme il diritto di esistere.
"È sostanziale far sentire la nostra voce alla politica, a chi decide - dice la presidente di Zero barriere Cristina Piacentini. - Si deve sapere che ci siamo e che non vogliamo siano prese decisioni che ci riguardano senza ascoltarci. Le risorse, i servizi dedicati alle persone con disabilità debbono rispettare i nostri progetti di vita. Ridurre i fondi destinati a sostenere la non autosufficienza significa di fatto limitare la possibilità di scegliere come e dove vivere per le persone con disabilità grave e gravissima, limitare la nostra dignità di persone, la nostra autodeterminazione, il diritto di poter partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita con le stesse opportunità di chi non ha disabilità. Significa non riconoscere l’importanza dell’assistenza fornita dal caregiver familiare e parimenti la possibilità di scegliere personale adeguato impiegato con regolare contratto. Occorrono “soldini” per potersi permettere un’assistente personale che ci aiuti a lavarci, ad andare al bagno e magari poterci pure accompagnare e farci uscire da casa".
Quindi ecco il perché della manifestazione milanese
"Dove purtroppo a chi ha disabilità è precluso anche manifestare la propria volontà. Diventa un’impresa smisurata e martedì 16 accanto alle tante persone che scenderanno in piazza, ce ne saranno tante altre e forse ancora più tante, che non potranno farlo".
Per quali ragioni?
"Tantissime e insormontabili le motivazioni: dalle condizioni di salute, ai problemi di assistenza, al reperire servizi igienici accessibili, ai mezzi di trasporto non ancora adeguati. Anche la partecipazione degli stessi caregivers si scontra con tantissime difficoltà: dal non avere chi possa sostituirli nell’assistenza, nell’andare a prendere a scuola i figli, nel portarli a fare le terapie, nel dover dosare anche i permessi della Legge 104 perché servono e non sono mai abbastanza".