Crema News - Dal territorio - Prestito personale

Dal territorio, 27 febbraio 2024

Le famiglie italiane sono più prudenti, ma non rinunciano alle richieste di credito per affrontare la spesa di beni e servizi. È soprattutto il prestito personale la soluzione finanziaria più ricercata per far fronte a bisogni che interessano sia la vita privata sia familiare.

Così come si evince dall’ultimo Osservatorio di PrestitiOnline.it, l’importo medio dei finanziamenti richiesti si aggira intorno agli 11mila euro. In genere si opta per piani di rimborso superiori ai 5 anni: l’obiettivo è pesare il meno possibile sul bilancio familiare, dilazionando la spesa in comode rate. Ad essere più attivi sul mercato del credito al consumo sono in genere coloro che hanno tra i 25 e i 54 anni.

La richiesta di prestito va presentata a una banca o a una società finanziaria autorizzata da chi ha un reddito dimostrabile certo e un’età compresa tra i 18 e i 70 anni. Per ottenere il finanziamento bisogna, infatti, dimostrare di essere in grado di restituire la somma ottenuta entro la scadenza fissata nel contratto. Entra così in gioco il cosiddetto merito creditizio, ossia il criterio utilizzato dalla banca per verificare la capacità di rimborso dei consumatori ed evitare casi di insolvenza.

Quali documenti presentare?

Chi fa richiesta di un prestito personale deve presentare documenti anagrafici e reddituali. La banca richiede: documento di identità, codice fiscale, busta paga e CUD per i lavoratori dipendenti, 730 o Modello Unico per liberi professionisti o lavoratori autonomi, cedolino della pensione o certificazione INPS per i pensionati. I cittadini extracomunitari devono aggiungere a tale documentazione anche il permesso di soggiorno.

Un prestito personale viene erogato in genere per soddisfare esigenze di liquidità. La banca concede la somma al consumatore in un’unica volta e il cliente la restituisce poi a rate. In alcuni casi l’istituto di credito richiede delle garanzie personali, come ad esempio la fideiussione. Parliamo di una terza persona che si impegna a pagare in caso di insolvenza da parte del debitore principale. Per un esito positivo, il garante deve esibire documenti comprovanti la propria capacità di rimborso.

Per scongiurare casi di inadempienza, quando si fa richiesta di credito, non bisogna mai sottovalutare i costi da affrontare: gli interessi, le commissioni e le altre spese, come quelle per l’apertura della pratica e la gestione del finanziamento o anche le imposte e talvolta l’assicurazione. In caso di mancato pagamento delle rate, la banca può rifarsi sulla garanzia e far ricorso a tutti gli strumenti previsti dalla legge, dai solleciti al ricorso al giudice, per ottenere quanto le spetta. Talvolta anche il mancato rispetto di una sola delle rate può significare per il consumatore far fronte agli interessi di mora. Inoltre, la banca può anche ottenere la rescissione del contratto che prevede che il cliente rimborsi immediatamente tutto il debito residuo. Il mancato pagamento delle rate comporta anche l’iscrizione alla Centrale dei Rischi o ai SIC. La segnalazione può rendere difficile ottenere un credito in futuro.

Cosa sono TAN e TAEG e come valutarli nella scelta di un prestito

Il TAN (Tanno Annuo Nominale) rappresenta il tasso di interesse puro applicato ai finanziamenti e non include spese o commissioni, mentre è il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) a indicare il costo totale del finanziamento. Questa voce include tutti i costi ed è uno strumento importante per comprendere quale può essere il prestito più adatto alle rispettive esigenze economiche. Il valore del Tasso Annuo Effettivo Globale consente di confrontare tutti i finanziamenti presenti sul mercato. La legge prevede che il TAEG sia indicato nei messaggi pubblicitari, nella documentazione informativa e nel contratto. Il costo del finanziamento non può andare oltre la soglia usura.