Crema, 04 ottobre 2024
Sanità cremasca in affanno. Nell’Asst di Crema sono solo 320 i posti letto ospedalieri disponibili per acuti a fronte di un bacino di quasi 160mila abitanti. In pratica due ogni mille residenti ovvero circa la metà rispetto a quanto previsto e consentito dal regolamento che definisce gli standard minimi ospedalieri e che consentirebbe di arrivare ad avere fino a 480 posti (3 ogni mille abitanti) e ai quali andrebbero aggiunti altri 110 posti (corrispondenti a 0.7 ogni mille abitanti) a fini riabilitativi e degenza post acuzie. Le cause di questo sotto dimensionamento vanno cercate principalmente nel sotto dimensionamento del personale sanitario e nei vincoli di bilancio che il nostro distretto sanitario deve rispettare. La relazione allegata all'ultimo bilancio non lascia spazio a interpretazioni.
E’ ormai da anni evidente l’insufficienza delle risorse che regione Lombardia dedica alla sanità cremasca nonostante l’incremento avuto dal bacino cremasco rispetto agli anni in cui è stata calcolata la ripartizione dei trasferimenti da palazzo Pirelli a Crema. Inoltre a partire dal 2022, per adeguare le degenze alle risorse infermieristiche disponibili, è stata ridotta una quindicina di posti letto dell’area chirurgica e vengono attivati al bisogno 12 posti letto per far fronte al picco di ricoveri stagionale, in aggiunta ai 12 della medicina d’accettazione e urgenza. Al Santa Marta di Rivolta d’Adda, dal 2021 invece sono stati ridotti 20 letti delle unità operative di riabilitazione specialistica.