
Crema, 09 maggio 2025
Il vescovo di Crema, monsignor Daniele Gianotti, saluta il nuovo Papa.
"Rendendo grazie a Dio, che sempre guida e accompagna la sua Chiesa, salutiamo con gioia l’elezione di Papa Leone XIV.
Durante la Messa nella quale, in Cattedrale, abbiamo pregato in vista dell’inizio del Conclave, ho già avuto modo di ricordare che, per i credenti, la persona del Papa è da vedere in primo luogo nella prospettiva della fede: guardiamo a papa Leone anzitutto come al vescovo di Roma (la Chiesa che «presiede nella carità» a tutte le Chiese, come diceva già nel II secolo dopo Cristo sant’Ignazio di Antiochia); guardiamo a lui riconoscendo in lui il «successore di Pietro, perpetuo e visibile principio e fondamento del- l’unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli» (Conc. Vaticano II, Lumen gen- tium, 23).
In questo spirito, assicuriamo al nuovo Papa la nostra docilità filiale e il nostro deciso impegno a camminare in comunione con lui e, attraverso di lui, con tutta la Chiesa; con affetto non formale, ci impegniamo da subito a sostenerlo nella preghiera, perché possa portare più facilmente il peso del ministero che gli viene affidato da Dio per la Chiesa e anche per il mondo.
C’è una curiosità, senza dubbio legittima, intorno alla figura del nuovo Papa, alla sua storia di uomo, di cristiano, di ministro della Chiesa. Ad alcune di queste curiosità ha incominciato a rispondere lui stesso, anzitutto con le prime parole rivolte alla Chiesa dopo l’annuncio della sua nomina: l’augurio di pace di Gesù Cristo risorto, e il desiderio che questa pace possa raggiungere il cuore e la vita di tutti, di ogni persona, di ogni popolo, in ogni parte della terra.
Il nuovo Papa ha parlato di sé attraverso l’invito a costruire ponti, a favorire l’incontro, a fare scelte di dialogo e di cammino condiviso, nella comunione di tutta la Chiesa.
Si è presentato ricordando di essere un “figlio di sant’Agostino” (papa Leone viene dall’Ordine di sant’Agostino), e citando quella sua espressione così forte: “con voi sono cristiano, per voi vescovo”.
Possiamo aggiungere che sant’Agostino vedeva nel ministero di vescovo un “pericolo”, ma nel fatto di essere cristiano con i cristiani un segno di salvezza. Ci stringiamo dunque a Papa Leone, “cristiano con noi”, con tutto il nostro affetto e la nostra preghiera. E a lui, “vescovo” per la Chiesa romana e Pastore per la Chiesa universale, e dunque anche per noi, diciamo il nostro impegno a camminare sempre in piena comunione, perché l’amore di Dio sia annunciato e testimoniato a tutto il mondo.
Auguri, Papa Leone!"
Daniele Vescovo