Crema News - Pandino - Mi ricordo il dramma degli istriani L'inaugurazione della mostra

Pandino, 11 marzo 2025

(Gianluca Maestri) Prima la conferenza nella sala civica di via Bovis e poi il taglio del nastro della mostra dal titolo Goli Otok (oggi Isola Calva, ai tempi campo di prigionia per gli istriani). Così il comune di Pandino ha voluto ricordare sabato sera il dramma delle foibe e dell’esodo degli istriani.

Lorenzo Galli coordinatore dell’Associazione Istriani per regione Lombardia con la quale il comune di Pandino ha siglato nel 2021 un protocollo d’intesa per la valorizzazione della memoria storica ha introdotto la serata lasciando poi la parola al relatore, il professor Stefano Pilotto, docente di storia delle relazioni internazionali e direttore del Programma Origini presso il Mib Trieste School of Management. Attraverso un’appassionante narrazione, Pilotto ha accompagnato il pubblico presente alla conferenza in un percorso denso di avvenimenti e implicazioni storiche, mettendo in luce le tensioni che hanno segnato il confine orientale e le drammatiche conseguenze della repressione politica nell’ex Jugoslavia.

Poi, il taglio del nastro della mostra, allestita sino a domenica nella sala verde del castello (sul loggiato), dedicata a Goli Otok, letteralmente Isola Calva, simbolo della feroce repressione interna operata dal maresciallo Tito contro gli oppositori politici, in particolare coloro che venivano accusati di simpatie staliniste nel contesto dello scontro tra l’Urss e la Jugoslavia dopo la rottura del 1948.

Migliaia di persone, molte delle quali italiane, furono imprigionate su quell'isola e sottoposte a un regime di lavori forzati e privazioni e violenze inaudite. Una storia ancora poco conosciuta al grande pubblico, che questa mostra e le testimonianze raccolte intendono portare alla luce.

“L’organizzazione di questo evento – afferma il vicesindaco Riccardo Bosa - ha visto il mio coinvolgimento diretto in ogni fase, dalla progettazione alla realizzazione, con la speranza di offrire alla cittadinanza un’opportunità di approfondimento su una pagina di storia troppo spesso trascurata o politicizzata. Compito nostro quello di riportarla all’attenzione collettiva con serietà e rispetto per le vittime e per le loro famiglie”.