Crema, 23 giugno 2024

(Annalisa Andreini) Gli incontri casuali durante i viaggi sono sempre interessanti e consentono spesso di creare un’amicizia speciale.

È quello che è accaduto alla Casa del Pellegrino di Crema: un gruppo di amici, che si era conosciuto lungo il Cammino di Santiago di Compostela, si è ritrovato nella città cremasca per un pranzo in compagnia. Un gruppo composito, formato da membri di diversa nazionalità (tra cui due coreani, una catalana e alcuni cremaschi, originari di Sergnano), si è ritrovato a Crema per ricordare i momenti più intensi dell’esperienza di cammino vissuta insieme mesi prima.

L’occasione per rivedersi è stato un viaggio a tappe in Europa e quindi perché non passare anche da Crema? 

Quello di Compostela è il cammino ormai più famoso al mondo e più frequentato ed è proprio lì che il gruppo ha avuto modo di conoscersi e condividere tutte le emozioni. “Forse proprio una delle caratteristiche più belle del cammino: i forti legami e le amicizie che si vengono a creare tra i partecipanti di tutte le età e provenienti da tutto il mondo”, ha affermato una rappresentante del gruppo di Sergnano. Il leit motiv del viaggio, del resto, è il senso della ricerca. Ricercare la felicità, la pace interiore, il superamento di un dolore o di una perdita e spesso ricercare se stessi e il senso da dare alla vita. “Anche se con sfumature diverse, lo spirito del cammino non è quello di una semplice camminata ma la condivisione di una strada, delle fatiche, dei momenti belli ma anche di quelli brutti e soprattutto far luce sui sentimenti” ha continuato un’altra camminatrice.

E loro, ritrovandosi a Crema, non potevano scegliere una location più indicata, perché la Casa del Pellegrino è proprio un’esperienza a tutto tondo da condividere e una bella storia da raccontare. 

Davide Balestracci, informatico e project manager, attuale presidente della Casa del Pellegrino, insieme alla moglie Paola Beltrami (musicista e musicoterapeuta) e a Sara Volpini (referente della ristorazione e preparazione degli eventi e coordinatrice del laboratorio artistico), gestisce un grande luogo di inclusione e di rifugio per qualsiasi persona abbia bisogno di soffermarsi per ritrovare le forze e un sorriso. 

Perché Casa del Pellegrino? 

Perché il pellegrino è un viaggiatore, sempre in movimento, propenso al divenire, al cambiamento, al dinamismo. 

“Mai più soli”: chi arriva qui non sarà mai solo, ma pur con le sue difficoltà e i suoi limiti, scopre che proprio nell’incontro e nel servizio verso gli altri, si possono realizzare cose meravigliose.