Crema News - Crema - La Cer al Rotary Giancarlo Beltramo e il presidente Antonio Grassi

Crema, 10 aprile 2025

"L’obiettivo principale di una Cer è quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri membri o soci e alle aree locali in cui opera, attraverso l’autoconsumo di energia rinnovabile".

Con queste parole, Giancarlo Beltramo, esperto di energia, ha aperto il suo intervento alla conviviale del Rotary Club Crema, chiarendo subito l’obiettivo delle Comunità Energetiche Rinnovabili.

Beltramo ha insistito più volte su un punto fondamentale: le Cer non sono nate per generare profitti personali. "Non si tratta di fare soldi con piccoli risparmi in bolletta – ha spiegato – se si fanno due conti, il guadagno annuale si aggira attorno a una cena al ristorante. Se l’obiettivo fosse il profitto, non si parlerebbe di comunità".

L’unico vantaggio reale per i cittadini, è l’incentivo a fondo perduto del 40% riservato agli abitanti di Comuni sotto i 5000 abitanti, finalizzato alla realizzazione di impianti fotovoltaici. Chi aderisce dovrà restare nella comunità per almeno cinque anni e con una tariffa incentivante leggermente ridotta

Il vero valore delle Cer, ha sottolineato, è nella costruzione di un nuovo modello energetico, più sostenibile e più partecipato, capace di ridurre le emissioni di gas serra e limitare la dispersione di energia. Ma è anche un’occasione per rafforzare il legame tra cittadini e territorio.

Un passaggio importante dell’intervento è stato dedicato alla questione giuridica. Per le Pubbliche Amministrazioni, in particolare, Beltramo ha spiegato che si sono ormai chiarite due forme giuridiche considerate le più adeguate.

L’associazione riconosciuta. Si tratta di un’organizzazione collettiva senza scopo di lucro, che può svolgere attività economiche accessorie ma non può distribuire utili ai propri membri. È possibile l’iscrizione al Terzo Settore e vi è una netta autonomia patrimoniale rispetto agli associati. Il patrimonio minimo richiesto è di 15.000 euro, e lo statuto deve definire in modo dettagliato l’organizzazione e le regole di amministrazione.

 Fondazione di partecipazione. È una forma giuridica ibrida, che unisce elementi personali (coinvolgimento dei partecipanti) e patrimoniali (conferimento di beni). Garantisce una buona autonomia patrimoniale e si presta a una gestione semplificata, soprattutto in caso di partecipazione prevalente. Richiede un patrimonio minimo di 30mila euro e la costituzione deve avvenire tramite atto pubblico.

 Il successo delle Cer dipenderà dalla nostra capacità di cooperare e di mettere al centro il bene comune, più che il vantaggio personale.

Se l’intenzione, come aveva presso il presidente Antonio Grassi all’inizio della conviviale i, era d’illustrare con chiarezza una materia complessa, l’obiettivo è stato perfettamente raggiunto .