Spino d'Adda, 12 settembre 2024
Non ce la può fare.
Un figlio, che nel corso dello scorso anno e dei primi mesi del 2024 aveva sottoposto a vessazioni, ingiurie, minacce e violenze i suoi genitori, era stato allontanato da casa con un provvedimento del giudice. L'ordine era stato fatto eseguire dai carabinieri lo scorso 27 luglio, ma ieri il figlio è tornato a casa dei suoi parenti e, come se nulla fosse accaduto, ha acceso una violenta discussione, tanto violenta da costringere i suoi genitori a chiamare le forze dell'ordine, che l' hanno arrestato.
Siamo di fronte a uno dei tanti, troppi casi di violenza domestica, dove un figlio, dedito all'alcol e alle droghe, ha sempre più spesso bisogno di soldi che chiede ai suoi parenti più prossimi. Questi ultimi, per il bene del figlio, negano l'aiuto economico e da lì partono minacce e a volte anche percosse. In questo caso i parenti, stanchi di mesi e mesi di vessazione, si sono rivolti ai carabinieri e hanno denunciato quel che succedeva. Il giudice, informato, ha disposto l'allontanamento del figlio dalla casa di famiglia. Ma il provvedimento non è riuscito a tutelare la tranquillità della famiglia, perché ieri il figlio si è ripresentato a casa, ha di nuovo litigato, probabilmente per gli stessi motivi, costringendo i suoi genitori a tutelarsi, chiamando i carabinieri. Intorno alle 13.30 i militari sono arrivati nell'abitazione da dove era partita la richiesta di intervento e hanno trovato il figlio rintanato in una delle camere da letto. Lo hanno prelevato e arrestato e poi sistemato in guardina.
Stamane il giovane è comparso davanti al giudice nel tribunale di Cremona. Il magistrato ha convalidato l'arresto, ma ha mandato libero l'arrestato, imponendogli il solo obbligo di firma fino al 26 settembre, quando sarà celebrato il processo.