
Crema, 04 luglio 2025
Domani, sabato, torna l’appuntamento con i saldi estivi. Il volume d’affari complessivo stimato per l’intera stagione in provincia di Cremona è di circa 21 milioni di euro.
La maggior parte dei consumatori prevede un comportamento multicanale: sei su dieci acquisteranno sia online, sia in negozio fisico. Quest’ultimo, dopo anni in cui i consumatori hanno privilegiato i canali online, torna a essere centrale: circa un terzo (32%) di chi vuole comprare prevede di affidarsi esclusivamente ai punti vendita tradizionali, mentre solo il 7% sceglierà di fare shopping unicamente online. Il negozio viene nuovamente percepito come il canale più affidabile per veridicità degli sconti, sicurezza e convenienza degli acquisti, e soprattutto per la consulenza e l’assistenza all’acquisto, aspetto, quest’ultimo, peraltro mai in saldo. Un risultato significativo, vista l’attenzione dei consumatori, testimoniata anche dal fatto che il 70% di essi sostiene di verificare sempre il prezzo pieno su cui è applicato lo sconto del prodotto in saldo.
Secondo una indagine condotta da Ipsos Confesercenti sul fenomeno dei pre-saldi, in provincia ammonta a 4,2 milioni di euro di acquisti anticipati il volume di affari stimato prima dell’avvio ufficiale dei saldi veri e propri. Che è quanto mai esteso: a pochi giorni dall’inizio dei saldi - al via il 5 luglio in tutta Italia – circa 40.000 cremonesi hanno già approfittato delle offerte, spendendo in media circa più di 100 euro a testa. Del resto oltre la metà dei cremonesi (52%) ha già ricevuto offerte. Le offerte anticipate prendono di mira soprattutto le fasce più giovani: il 22% tra i 18 e i 34 anni ha approfittato dei pre-saldi contro il 17% nella fascia 35–65 anni. Le donne (20%) risultano leggermente più propense all’acquisto rispetto agli uomini (17%).
"Servono regole più chiare anche per il web - torna a ribadire Gaia Fortunati, presidente di Confesercenti della Lombardia Orientale sede territoriale di Cremona -. Vendite promozionali, pre-saldi, sconti web e offerte via social aggirano di fatto la data ufficiale fissata dalle normative".
"Negli ultimi anni le strategie commerciali per anticipare la concorrenza si sono moltiplicate - prosegue Fortunati -. Oggi il quadro normativo si scontra con una realtà che spesso sfugge ai controlli: un mercato parallelo di sconti e offerte che si muove con settimane di anticipo, online e offline. Va distinta la prassi – legittima – dei pre-saldi su invito, praticata da molti negozi specializzati, che propongono offerte personalizzate alla clientela più affezionata. Diversa è invece la questione degli sconti anticipati diffusi pubblicamente, in piena violazione delle norme regionali che prevedono divieti all’effettuazione di vendite promozionali nei periodi precedenti i saldi".
"Soprattutto il web e i social network sono un vero far west promozionale, dove le offerte spuntano in ogni momento senza controlli né tutele, spesso senza indicazione chiara del prezzo iniziale – aggiunge la presidente - Un’area grigia che vale centinaia di milioni di euro, in cui la trasparenza è un’eccezione più che una regola. I confini tra saldi regolati e promozioni libere sono sempre più sfumati: è necessario un intervento normativo e di vigilanza, anche sul canale digitale, per garantire condizioni eque e trasparenti per tutti, imprese e consumatori".
I saldi di fine stagione rimangono comunque tra gli eventi commerciali più apprezzati dai consumatori. L’auspicio è che anche quest’anno si possano raggiungere i risultati della scorsa stagione. Certo rimane una criticità ormai strutturale: la data di avvio dei saldi è troppo anticipata. In teoria si tratterebbe di vendite di fine stagione, ma iniziano a poco più di una settimana dall’inizio dell’estate. "Torniamo a ribadire che, secondo noi, i saldi andrebbero spostati più avanti nel calendario, in modo da rispecchiare la loro reale natura e tutelare maggiormente le vendite a prezzo pieno, che sono fondamentali per la sostenibilità delle imprese".