Crema News - Castel Gabbiano - Legambiente, le preoccupazioni

Castel Gabbiano, 11 aprile 2025

(Niall Ferri) Il circolo Legambiente Altocremasco lancia l’allarme sull’impatto ambientale e sanitario del nuovo polo logistico da 30mila metri quadrati previsto a Castel Gabbiano.

A preoccupare l’associazione è soprattutto il dato sull’incidenza dei tumori alle vie respiratorie: secondo quanto riportato dai dati Ats e regione Lombardia, nel piccolo comune l’incidenza risulterebbe “...tra le 3.5 e le 5 volte superiori rispetto a quelle dei territori del Cremasco e dell’intera regione Lombardia”.

“Legambiente è molto preoccupata dalla decisione del sindaco di Castel Gabbiano in merito alla costruzione di una logistica di 30mila mq coperti su di un’area di 50mila metri quadrati – spiega in una nota Oscar Stefanini, presidente del circolo locale. – La nostra preoccupazione deriva dal fatto che il sindaco su questa partita, che riguarda l’ambiente ma in special modo la salute dei suoi concittadini, ha calato un carico pesante, che certamente non gioca a favore del miglioramento della qualità dell’aria per il paese da lui amministrato e sicuramente non a favore della salute dei suoi stessi cittadini”. Nel mirino dell’associazione ambientalista ci sono sia le dimensioni del progetto, sia la scelta dell’area su cui sorgerà la logistica.

“La scelta fatta dal primo cittadino in merito all’area sulla quale far sorgere la logistica - prosegue Stefanini - non è caduta sull’area ex Precast di 56mila metri quadrati dismessa da anni e piena di amianto, scelta che gli avrebbe permesso, anche grazie alle agevolazioni regionali per la bonifica dei siti dismessi, di liberare il paese dalla minaccia dell’amianto. La scelta - attacca il presidente - è caduta invece su di un’area attigua che, se pur artigianale sulle carte, è tuttora di fatto un’area agricola coltivata”.

Altra questione chiave è quella del traffico veicolare e dell’inquinamento atmosferico che ne conseguirebbe: “Gli impianti di logistica - conclude - portano con sé traffico veicolare pesante, nel caso specifico una previsione di 130 camion il giorno, con il conseguente aumento dei fattori inquinanti quali Pm10, Pm2.5, Nox, CVO2, NMVOCs”.

Legambiente chiede dunque un ripensamento del progetto, ponendo l’attenzione sulle conseguenze che una scelta di questo tipo può avere sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica, in un comune dove i numeri delle patologie respiratorie sono già oggi decisamente superiori alla media.