Vailate, 02 ottobre 2024

(Gianluca Maestri) Si chiama Dog for Smile ed è il primo progetto in Lombardia e il secondo in Italia che introduce un cane in corsia a supporto delle cure per i pazienti in terapia intensiva.

Ad attuarlo è l’ospedale di Treviglio (che fa capo all’Asst Bergamo Ovest) che ha deciso di introdurre in struttura Prince, un cucciolo di golden retriever che sta seguendo una specifica scuola di addestramento. Dopo un periodo di inserimento nell’ambiente ospedaliero, Prince diventerà operativo entro fine anno con i pazienti per ridurre lo stress da ricovero in rianimazione e incentivare esercizi fisioterapici spontanei come, per esempio, le carezze. Al suo fianco ci sarà la sua proprietaria, Silvia Zambelli, di Vailate, medico dirigente anestesista dell'ospedale di Treviglio.

Migliorare e accelerare il recupero delle funzioni motorie, cognitive ed emozionali dei pazienti critici: sono questi gli obiettivi che hanno spinto l’Asst ad affiancare alle terapie mediche tradizionali anche quelle complementari.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono particolarmente vulnerabili ed esposti a disturbi cognitivi, affettivi e comportamentali che, pur riconoscendo una patogenesi multifattoriale, sono anche correlati alle diverse esperienze emozionali vissute durante la degenza.

“Non si può parlare di reale umanizzazione - commenta Giovanni Palazzo, direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest - se non si garantisce massima attenzione ai settori più critici per i pazienti e familiari. Le terapie intensive rappresentano un luogo di particolare complessità, anche emotiva, con ricoveri spesso lunghi e con pesanti ripercussioni psicomotorie. Abbiamo, quindi, la responsabilità di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione. Sono sicuro che il nostro nuovo dipendente a quattro zampe sarà un valido supporto nei percorsi di cura dei nostri pazienti e garantirà con la sua presenza attimi di leggerezza anche ai familiari e ai nostri professionisti”.

“Con soddisfazione – aggiunge il direttore sanitario della stessa Asst Antonio Manfredi – ringrazio il personale medico che prenderà parte al progetto pilota che permetterà al nostro ospedale di potersi distinguere, ancora una volta, per l'innovazione nei servizi offerti con un’attenzione a una particolare tipologia di pazienti”.

Così Silvia Zambelli: “La Società Italiana di Anestesia e Rianimazione ha pubblicato uno studio scientifico in cui risulta evidente l’efficacia degli interventi assistiti con animali nel setting della terapia intensiva, raccogliendo dati sulla modificazione dell’attività elettrica elettroencefalografica, variazione di frequenza cardiaca e pressione arteriosa, saturazione di ossigeno, livelli salivari di cortisolo, ossigenazione cerebrale prefrontale e scala di valutazione del dolore. Per questo motivo, certa della buona iniziativa, ho deciso di intraprendere con Prince un percorso di addestramento specifico, affinché possa portare supporto a tutto il reparto, diretto dal dottor Claudio Savi, in cui ho l’onore di lavorare”.

Intervistata dal Tg5, Silvia Zambelli ha definito così il suo Prince: “Io sono di parte ma Prince è dotato di una dolcezza, di una docilità, di un’empatia che, da padrona di diversi cani fin da quando ero piccola, non ho mai visto in nessun altro esemplare. Ovviamente in base ai pazienti che abbiamo studieremo ad personam un progetto e per ciascun progetto l’idoneità del nostro binomio dovrà essere certificata da un veterinario”.