Crema, 27 settembre 2024
Houston abbiamo un problema, dove in questo caso l'articolo indeterminativo non corrisponde letteralmente al numero uno, ma è un eufemismo. I problemi che riguarderanno la riparazione del ponte di ferro di via Cadorna sono infatti ormai innumerevoli e preoccupanti. Da una nota ricevuta dal comune di Crema gli scenari dipinti sono ancora peggio di quelli che si potevano immaginare dopo le due serate di approfondimento tenutesi a san Bernardino e Castelnuovo lo scorso febbraio.
Andiamo con ordine: prima di tutto è già naufragata l'ipotesi del ponte provvisorio. L'analisi dei costi fatta dall'amministrazione, stima l'intervento in circa 1 milione di euro e a detta dei tecnici l'opera temporanea non risolverebbe il problema della viabilità. Troppo caro, non si fa. Perciò, sul fronte delle mitigazioni viabilistiche, si stanno valutando dei lavori di sdoppiamento delle corsie di marcia sulle rotatorie di via Macello e di via Piacenza. Quindi prima del D-day corrispondente alla chiusura del ponte, via libero Comune, già quotidianamente intasata, verrà messa duramente alla prova da due cantieri sicuramente impattanti.
E siamo solo all'inizio.
Punto secondo: non si sa ancora quando partiranno i lavori. Già si sapeva che tutto sarebbe stato rinviato al 2025, ma parlare di data indeterminata non è più tabù, anche perché il progetto è cambiato e dovrà essere rivisto. I tecnici, si legge dalla nota ricevuta, "hanno individuato una variante che si basa sul recupero e conservazione materica delle due 'spalle del ponte' unitamente al massimo possibile dell’impalcato". Qualsiasi cosa significhi, nei fatti si perderanno altri mesi per consentire gli incontri tecnici con il progettista per la redazione del nuovo elaborato da presentare per approvazione alla Soprintendenza, da cui deriverà l'esecutivo da mettere in gara.
Terza piaga. Dopo l'inizio dei lavori sul ponte, a oggi non noto, non si sa per quanto tempo rimarrà chiuso. Scrivono da palazzo comunale (brividi): "Il progetto attualmente in essere prevede una chiusura di 12 mesi, durante la quale sono presenti inevitabili incognite relative a possibili interventi aggiuntivi, i quali possono emergere solo una volta aperto il cantiere e in corso d’opera. Tali imprevisti potrebbero comportare un allungamento dei tempi di chiusura al traffico e un significativo aumento dei costi" tradotto, significa tempi e costi indefiniti. Purtroppo non stiamo scherzando.
Quarto punto, che riportiamo solo per completezza. Per ridurre i tempi di intervento, è stato già previsto la possibilità di realizzare lavori su più turni, laddove ciò sia fattibile, e si sta pensando di introdurre premi per la ditta appaltatrice per ogni mese di lavoro concluso anticipatamente rispetto ai tempi stabiliti in gara.
Ora vi sentite più tranquilli vero?