Il ponte sull'Adda
Lodi, 10 dicembre 2025
(Andrea Biraghi) La chiusura del ponte napoleonico di Lodi, disposta da Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) a partire da marzo per consentire i lavori alla nuova arcata sul lato sinistro idraulico, continua a preoccupare chi vive e lavora nella zona. Per le attività commerciali dell’area sarà un duro colpo: in molti temono che sette mesi senza passaggio possano mettere seriamente in crisi l’economia dell’Oltreadda. Il ponte, infatti, è un crocevia essenziale per l’ingresso in città: ogni giorno vi transitano circa 900veicoli l'ora dei quali 98 pullman (86 da fuori provincia).
I commercianti sottolineano come la perdita di questo flusso rischi di far sparire clientela e abitudini consolidate. Bar, negozi di prossimità e attività artigiane temono che il calo possa diventare significativo già dalle prime settimane.
Tra le voci raccolte c’è quella di Giuseppe Brindisi, del panificio–pasticceria Brindisi, che dice: "Siamo molto preoccupati. Fermando il flusso ci mettono in difficoltà e, sinceramente, non capiamo un intervento così invasivo. Da anni non ci sono più stati problemi di inondazioni: gli argini li avevano già rifatti e, anche con fenomeni intensi, non si è mai vista un’esondazione".
Alle difficoltà delle attività si aggiunge il problema dei collegamenti pubblici. Il ponte sostiene quotidianamente il passaggio di due linee urbane principali, oltre alle corse scolastiche e pendolari nelle ore di punta. La chiusura comporterà deviazioni più lunghe, un peggioramento della frequenza e un aumento della distanza dalle fermate sostitutive, con disagi soprattutto per anziani, studenti e lavoratori che si muovono con i mezzi.
Anche per questo un gruppo di residenti dell’Oltreadda, guidato da Carlo Bajoni e Antonella Rossi, ha inviato una lettera aperta al sindaco. Nel testo si esprime forte preoccupazione per il rischio di isolamento del quartiere, si critica la mancanza di una valutazione concreta dei disagi e si chiede che il Comune metta in campo misure temporanee adeguate. La richiesta principale è l’attivazione di una navetta gratuita ogni 30 minuti, così da mantenere un collegamento stabile con il centro città per tutta la durata dei lavori.