Crema, 21 dicembre 2024
(Annalisa Andreini) Cordoglio in città per la scomparsa, all’età di 86 anni, di Gian Franco Locatelli, noto in tutta Crema per aver soccorso, nel tempo, un numero infinito di cremaschi con il suo carro attrezzi.
La sua attività era cominciata a soli 13 anni, come si soleva fare un tempo, nel centro storico di Crema dove aveva aperto la sua officina di via Piccinardi.
Poi, agli inizi degli anni Settanta, aveva inaugurato un vero e proprio servizio di soccorso stradale con carro attrezzi (uno dei primi in Lombardia) per poi trasferirsi nella sede più ampia di via Milano in collaborazione con la sua famiglia.
Molto amato dai suoi clienti per la gentilezza e la infinita disponibilità, è ricordato con affetto da tanti amici e conoscenti.
Lascia la moglie e quattro figli, una dei quali è la famosa attrice Laura Locatelli, che gli ha dedicato alcuni pensieri: “Oggi c’era un sole quasi primaverile e un’aria insolitamente calda per essere quasi Natale. Papà, che giornata luminosissima hai scelto come ultima di questa vita con noi... Da ragazzo, mentre facevi il militare, hai sognato di tornare in congedo pilotando un aereo, di atterrare vicino alla cascina dove abitavi e di legarlo con una corda a un albero, come un cavallo. Quante risate con questa storia. Ho stampato nel cuore il tuo sorriso. Ho il tuo naso, il tuo sguardo da generale, la tua fame perenne, il tuo amore per le albe, le risate semplici e i tortelli cremaschi. Non so guidare il carro attrezzi io ma lo hanno imparato i miei fratelli e, ora, i miei nipoti”.
Anche la figlia Elisabetta lo ricorda: "Un uomo bravo, bello, buono e generoso”.
La camera mortuaria è stata allestita presso la sala del Commiato Gatti in via Libero Comune a Crema e il funerale si terrà lunedì 23 dicembre alle ore 11 presso la Chiesa parrocchiale di Ombriano.
(dir).Ho un ricordo particolare di Gian Franco Locatelli, quando stava in via Piccinardi e io cominciavo a scrivere sui giornali. Era un uomo di poche parole e dallo sguardo severo. Però dopo un po' si scioglieva e raccontava. Sorridendo mi aveva raccontato del suo matrimonio, mostrandomi un ritaglio di giornale francese, dove c'erano lui e la moglie. Perché un quotidiano d'Oltralpe si era occupato del suo matrimonio. Perché accade una cosa singolare. In chiesa, il giorno del matrimonio, lui svenne per l'emozione mentre era sull'altare. Non solo, perché il suo svenimento suscitò una catena di mancamenti in serie: fratelli, genitori, parenti. Alla fine, mi pare di ricordare, in chiesa svennero in cinque, tutti uomini. Un episodio singolare che, non si sa come, arrivò fino a Parigi e il giornalista dedicò a questo singolare episodio un articolo.