Crema News - Il lavoro, secondo il segretario

Pandino, 21 maggio 2020


È stato il lavoro il tema della terza e ultima puntata, martedì sera, di “Parabole per la vita”, ciclo di incontri via web organizzato da un gruppo di giovani ricercatori, esperti di risorse umane, amministratori locali ed esponenti del mondo ecclesiale diocesano in collaborazione con l’oratorio di Pandino. Relatore di turno, Marco Bentivogli, segretario generale di FIM-Cisl, il sindacato dei metalmeccanici, intervistato dal vicario parrocchiale don Andrea Lamperti Tornaghi. Tante le domande poste a Bentivogli dal sacerdote ma anche dal pubblico a casa. Al segretario FIM-Cisl è stata prima di tutto chiesta una riflessione su ciò che resterà delle modalità organizzative del lavoro adottate durante il lockdown, come lo smart working. “Questa situazione di pandemia –ha detto Bentivogli- ha portato i numeri del lavoro agile ad esplodere. In realtà è stata una semplificazione dello smart working, che noi sosteniamo debba essere contrattualizzato”. “È importante –ha ribadito in un successivo passaggio- valorizzare lo smart working che è un processo d’innovazione del lavoro. Laddove si prova, contrattualizzandolo, vince l’impresa in termini di produttività e vince il lavoratore che ha una migliore conciliazione vita-lavoro”. Siamo ora nella fase delle riaperture. “Ci sono aziende –ha detto don Andrea- che rischiano di non ripartire: che ne sarà di questi lavoratori? Sarà possibile riconvertirli e con quali mezzi? “C’è una prima misura –ha risposto il sindacalista- che è la cassa integrazione Covid. Non ci sono risorse infinite a disposizione. Quello che sta facendo il sindacato è di prolungare questo periodo ma soprattutto bisogna fare è costruire politiche di formazione di alta qualità. Serve formazione sulla persona, non a catalogo che tropo spesso si fa e che si modella sul centro di formazione professionale e non sulla persona. La formazione può essere il grande veicolo per agganciare le persone al progresso. Il diritto alla formazione deve avere il rango di un diritto umano, altrimenti il rischio è di percepire il progresso come qualcosa che genera scarti umani. Moriranno –ha proseguito- le aziende che non cambiano, che vivono di sussidi e che non formano i propri dipendenti”. Sul futuro del lavoro, che è stata una delle ultime domande che don Andrea ha posto al suo ospite, il numero uno di FIM-Cisl è stato chiaro: “Il futuro del lavoro è un foglio bianco da scrivere. C’è una tendenza pericolosa che dice che andremo verso la fine del lavoro: è una fake news.”


Nella foto, Bentivogli e don Tornaghi