Crema News - Il valore del battesimo Gino Bartali

Cremasco, 19 maggio 2024

Pentecoste

 La Parola: ​​At 2,1-11  Sal 103 Gal 5,16-25  Gv 15,26-27; 16,12-15:

 Dal Vangelo secondo Giovanni ​​Gv 15,26-27;16,12-15

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». 

Parola del Signore.


(Don Natale Grassi Scalvini) Passando nelle case per la benedizione pasquale anche senza volerlo a volte il discorso cade sul luogo di origine della famiglia che ci ospita soprattutto quando ci si rende conto che è una presenza nuova nella nostra parrocchia rispetto ad alcune famiglie che vedono i loro cognomi presenti a Sergnano da diverse generazioni..

Anche Gesù nel brano evangelico sembra dare importanza al fatto che i suoi discepoli più vicini sono quelli che erano con lui da molto tempo, anzi proprio fin dal principio. Ma questa presenza da molto tempo accanto al maestro non è il motivo necessario per cui ricevere lo Spirito rispetto ad altri che ancora non lo meritano, ma piuttosto il segno di un maggior impegno nel testimoniare la loro fede nel Maestro, visto che conoscono tutto fin dall’inizio.

Anche noi che arriviamo dopo molti secoli dagli avvenimenti raccontati nei vangeli e che non li abbiamo potuti vivere di persona, possiamo però dire di essere stati con lui fin dal principio, perlomeno dal principio della nostra vita, visto che siamo stati tutti battezzati da infanti. Pur ammettendo che al momento del battesimo non eravamo certo consapevoli di ciò che succedeva dobbiamo ammettere che davvero tutti abbiamo cominciato fin da bambini, e quindi in un certo senso prima ancora degli stessi Apostoli, a frequentare e conoscere la vita e gli insegnamenti del Figlio di Dio incarnato. Quello che ci rende non solo capaci ma anche obbligati a testimoniare la nostra fede in lui non sono i nostri ruoli, sociali o ecclesiali, ma molto semplicemente il Battesimo che ci rende tutti ugualmente meritevoli e impegnati di fronte a Dio.

Lo Spirito Santo che oggi ancora tutti riceviamo come dono di una rinnovata Pentecoste a completamento del tempo pasquale, noi lo abbiamo ricevuto senza distinzioni e parzialità all’inizio della nostra vita cristiana. Poi dobbiamo riconoscere che per i più svariati motivi, alcuni esteriori, altri dovuti alla nostra pigrizia e al nostro peccato, abbiamo lasciato che il dono dello Spirito venisse incrostato da tante cose negative, al punto da non essere più riconoscibile la sua presenza e la sua opera in noi.

Prima di scandalizzarci e dispiacerci per il tanto male che molti uomini fanno a sé stessi e agli altri dovremmo essere più consapevoli di quanto proprio noi cristiani abbiamo sottovaluto e tante volte sprecato il dono dello Spirito Santo ricevuto fin dal principio della nostra vita. La forza e la dolcezza dello Spirito che da una parte esige ma dall’altra è sempre rispettoso della nostra libera volontà, non riesce a trovare in noi strumenti adatti per esprimere tutta la sua potenza: siamo troppo bloccati dalla nostra superficialità e pigrizia, convinti che nella chiesa e quindi anche nel mondo tocchi sempre a qualcun altro impegnarsi e darsi da fare per il bene e la crescita materiale e spirituale dell’umanità. 

Se invece fossimo più consapevoli del valore del nostro battesimo forse comprenderemmo che lo Spirito non aspetta altro che un po’ di buona volontà da parte nostra perché sappiamo trovare tempi e modi per contribuire alla crescita del regno di Dio in mezzo agli uomini. Non aspettiamo doni o carismi particolari da parte dello Spirito per compiere cose eccezionali o riconosciute dal plauso di tutti. I doni dello Spirito sono per la nostra vita quotidiana, per il servizio agli altri e per il bene che siamo chiamati a compiere ogni giorno verso i nostri fratelli senza aspettarci riconoscimenti o medaglie da appuntare alla giacca, come già diceva il grande ciclista Bartali quando è stato premiato per il suo coraggio dimostrato nella resistenza durante la seconda guerra mondiale. Ognuno di noi ha un grande compito nella vita: vivere con coerenza il proprio battesimo, portandolo alla pienezza nel riconoscimento della propria fede, testimoniata poi concretamente ogni giorno dell’amore verso i fratelli e nella speranza del vero premio finale che il Signore Gesù ha già preparato per noi nel suo regno, dove ci ha preceduto e ci attende.