Crema News - Crema - Rimpasto polemico il sindaco Fabio Bergamaschi

Crema, 18 maggio 2024

Il rimpasto di giunta, meno deleghe a Cinzia fontana, fuori Gianluca Giossi, dentro Giuseppe Bellandi e Giorgio Pagliari e capo di gabinetto Primo Podestà ha di certo operato un piccolo miracolo: ricompattare la minoranza che, ciascuno con la propria voce, ma tutti in coro, hanno aspramente criticato l'operato del sindaco Fabio Bergamaschi.

Ecco gli ultimi a unirsi al coro di disapprovazione.


Manuel Draghetti (M5S)

Il rimpasto della giunta di Crema altro non è che un tentativo del sindaco Bergamaschi di mascherare danni a un settore cruciale, come quello dei lavori pubblici, creati da dieci anni di sua diretta gestione. Solidarietà a Gianluca Giossi, persona con cui spesso non ho avuto la stessa opinione nel merito e metodo dei problemi, ma sicuramente una persona perbene e corretta. Solidarietà a lui e a tutte le vittime, nel suo stesso campo, che Bergamaschi sta mietendo da quando è al potere.


Simone Beretta (Stati Uniti d'Europa)

Un sindaco sotto tutela che avrà sempre meno da fare e con ancora più tempo solo per tagliare nastri.

Un assessore viene revocato con un metodo a dir poco discutibile, per nulla politico. 

Un grave errore cambiare scegliendo un assessore al bilancio super tecnico al posto della straordinaria "politica" Cinzia Fontana. 

Come super tecnici basterebbe il ragioniere capo e i revisori dei conti.

Che voglia revocare pure loro? 

Adesso a Crema ci sono sette assessori più un consigliere delegato allo sport.

Una sorpresona, considerato che non più tardi di qualche giorno fa il presidente di Finalpia Giorgio Pagliari - ora assessore- è venuto a dirci che da quelle parti erano all'anno zero. Se tanto mi dà tanto c'è da essere preoccupati per il futuro della città.

A tutto questo si aggiunga che il sindaco assumerà un nuovo dirigente non previsto in pianta organica e rimpinguerà pure il suo staff che da tre passa a quattro componenti. Sarà Interessante capire ciascuno di loro con quale funzione. 

Tra questi un capo di gabinetto, che io stimo, per insegnare forse al sindaco quello che non ha ancora imparato in dodici anni di amministratore pubblica.

Non un'ombra di assessore interno promosso a compiti più importanti! 

Se questo è il risultato del rimpasto il sindaco avrebbe fatto meglio a rassegnare dignitosamente le dimissioni. 

Potrebbe però succedere che lo aiutino a fare l'esatto contrario di quello che abbiamo sempre chiesto noi di Italia Viva: senso delle Istituzioni e confronto serio e vero.

Sarebbe un brutto pasticcio.


Ilaria Chiodo (Borghetti sindaco)

Dopo settimane di stallo, ci saremmo aspettati altre scelte, con anche la sostituzione dell’assessore al welfare Anastasie Musumari - ambito che, al pari dei lavori pubblici, mostra enormi lacune nelle capacità di ascolto dei nostri concittadini e nella messa a terra di progettualità rivolte alle persone più fragili - visti anche i proclami del sindaco sul rinnovamento e sul rafforzamento di questa amministrazione. 

È un rimpasto sbagliato nelle modalità, nel merito e nelle conseguenze di queste decisioni. 

Le modalità: sono costretta a far notare che Bergamaschi non ha ritenuto doveroso informare direttamente i consiglieri di minoranza riguardo la sostituzione di un assessore (evidentemente già da tempo pianificata) e la redistribuzione delle deleghe. 

Il merito: se dopo neppure due anni di mandato, il sindaco ritiene di dover correre ai ripari sostituendo un assessore, che era stato eletto, sono state sbagliate solo le nomine date ad alcune persone o sbagliate erano anche le promesse elettorali? Promesse forse non aderenti alla realtà e alla vera volontà di questa amministrazione? Amministrazione che si dichiarava vicina ai quartieri e che nei fatti sta dimostrando l’esatto opposto. 

Le conseguenze: questo rimpasto porterà con sé nuovi costi che verrano sostenuti dalle nostre casse comunali per via dell’inserimento di un nuovo assessore. Costi per un nuovo assessore, tra l’altro non eletto dai nostri concittadini, che andranno a sommarsi agli ulteriori costi per l’introduzione della figura del capo di gabinetto. Figura i cui compiti non sono ancora completamente chiari, ma per cui sembrerebbe doversi occupare del coordinamento della presenza del comune nelle società partecipate, delega che per stessa ammissione del sindaco resta nelle sue mani che evidentemente non bastano.