
Crema, 12 ottobre 2025
Ivan Zaffanelli, Segretario generale della Cisl Asse del Po, fa il sunto nella giornata nazionale dei morti sul lavoro.
“Oggi non possiamo ignorare i dati che riguardano la nostra provincia. Nei primi otto mesi del 2025 gli infortuni denunciati all’Inail sono stati 2888, in calo del 5,6% rispetto ai 3058 dello scorso anno. Ma la riduzione complessiva nasconde un dato drammatico: le morti sul lavoro sono quasi raddoppiate, passando da 5 a 9 (+80%), soprattutto in occasione di lavoro (+133%). In crescita anche gli incidenti in itinere, verso o di ritorno dal posto di lavoro (+8,1%), con un aumento significativo tra le donne (+18,6%).
Preoccupa la situazione in alcuni settori strategici: sanità e assistenza sociale (+26%), servizi per edifici e paesaggio (+23%), edilizia (+43%) e trasporti terrestri (+17%). Ambiti spesso segnati da precarietà e, soprattutto, ritmi di lavoro molto intensi. Anche gli infortuni tra i lavoratori stranieri continuano a crescere e rappresentano ormai il 28,3% del totale. È urgente investire in formazione continua e multilingue, in mobilità sicura e turni concilianti, oltre a rafforzare i controlli su orari e spostamenti.
Un ulteriore problema riguarda la quota ancora troppo alta di casi non classificati per settore Ateco: 1156 denunce, circa il 40% del totale. È un limite che rende difficile intervenire in maniera mirata. Serve un tavolo con Inail e Ats per migliorare la qualità dei dati e rafforzare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Accanto agli infortuni, crescono anche le malattie professionali: nei primi otto mesi del 2025 le denunce sono passate da 127 a 152 (+19,7%). L’aumento riguarda soprattutto le patologie muscolo-scheletriche e da rumore: la sindrome della cuffia dei rotatori è quasi raddoppiata (+94%), le ipoacusie sono salite da 2 a 7 casi (+250%), mentre i mesoteliomi pleurici legati all’amianto passano da 3 a 7 (+133%), insieme a nuovi casi di tumori polmonari e cutanei.
Si tratta di segnali preoccupanti che colpiscono in particolare le donne (+27%) e i lavoratori over 55, categorie spesso esposte a carichi e movimenti ripetitivi. La salute nei luoghi di lavoro non può essere lasciata al caso: dobbiamo passare da un sistema che cura a un sistema che previene. È la misura della civiltà di un territorio.
Per la Cisl Asse del Po la risposta deve essere chiara: protocolli mirati e operativi per estendere la sicurezza a tutti i settori produttivi, maggiori controlli e ispezioni, investimenti nella formazione e in ambienti di lavoro progettati per ridurre i rischi. Postazioni, strumenti e organizzazione dei turni che rispettino il corpo e i ritmi delle persone, evitando movimenti ripetitivi, carichi eccessivi e posture scorrette che oggi causano troppe malattie professionali.
Accanto a questo anche l’intelligenza artificiale può diventare un alleato prezioso per imprese e lavoratori, aiutando a prevenire e mitigare i rischi, migliorando la gestione dei processi produttivi, in particolare quelli più complessi e potenzialmente pericolosi".