Crema News - Mensa, niente aula comune

Pieranica, 12 febbraio 2020

Ricorso respinto. Il Tar di Brescia ha emesso la sua sentenza: le delibere del maggio e del giugno 2019 con cui il consiglio dell’istituto comprensivo di Trescore ha detto no alla richiesta delle famiglie facenti capo all’associazione quintanese “Il buon cibo” di unificare il servizio di refezione della scuola elementare di Pieranica-Quintano tra alunni frequentanti la mensa istituzionale gestita dai due comuni e alunni aderenti alla formula del pasto da casa sono legittime, dando in questo modo torto a quattro famiglie che, in nome di tutte le altre iscritte a “Il buon cibo”, contro quelle delibere avevano presentato ricorso ai giudici amministrativi tramite l’avvocato torinese Giorgio Vecchione. Nata nel 2017 come semplice gruppo di volenterosi genitori, nei mesi successivi “Il buon cibo” si era costituita in associazione organizzando per il primo anno una mensa alternativa a quella istituzionale presso l’oratorio di Quintano e poi ideando la formula del pasto da casa: pranzo a scuola ma con menù preparato e portato da casa. L’idea era quella di far pranzare assieme alunni iscritti al servizio-mensa comunale e alunni iscritti al servizio-mensa de “Il buon cibo” ma né le istituzioni né i giudici l’hanno avallata. Fra le motivazioni del no del consiglio d’istituto c’è il tipo di organizzazione scolastica improntata sul cosiddetto “modello modulare” che, diversamente dal tempo pieno, propone trenta ore settimanali da cui è escluso l’eventuale tempo destinato alla refezione con conseguente assenza di un progetto didattico educativo del tempo-mensa che preveda l’introduzione di un pasto domestico. Albertina Ricciardi, dirigente dell’istituto comprensivo di Trescore, ha espresso soddisfazione per la sentenza del Tar. “Il consiglio d’istituto –dice- non ha deliberato illegittimamente negando la richiesta del pasto da casa e l’istituto comprensivo non ha leso nessun diritto”. 


La foto è esplicativa