
Spino d'Adda, 16 agosto 2020
Rave party a Spino d'Adda con 1500 persone lungo le rive dell'Adda. Il vice sindaco di Spino d'Adda pone l'attenzione sulla pericolosità del raduno.
"Rave party a Spino, mi hanno chiamato questa mattina, ho parlato con il maresciallo di Pandino, la prefettura è intervenuta ma hanno deciso di non bloccare questa riunione non autorizzata. Le forze dell'ordine prendono i dati degli intervenuti e poi... non so. I proprietari dei terreni andranno in caserma a denunciare l'accaduto e lamentare eventuali danni. Ciò che mi preoccupa, oltre a quello che troveremo al termine della riunione, è l'assembramento di tutte queste persone. Se a loro si uniscono anche ragazzi di Spino o di paesi limitrofi, non sarà possibile controllare eventuali contagi. Altro che attivare l'App immuni. Trovo davvero sconcertante queste decisioni di non intervenire".
Rave party? Le forze dell'ordine non intervengono, anche perché è una questione di numeri: loro 1500 e le forze dell'ordine? Cosa succede che alla fine i proprietari dei terreni dove si è svolto il raduno potranno denunciare per invasione di terreni (multa); di solito le forze dell'ordine fermano i camion che trasportano le apparecchiature che diffondono la musica e le pongono sotto sequestro (il concerto non paga la Siae...). anche qui i proprietari se la possono cavare con una multa; il reato più grave potrebbe essere quello di spaccio, ma è necessario provarlo...
Nella foto, il rave party di Offanengo, lo scorso settembre