Rivolta d'Adda, 17 aprile 2020
“Alla fin fine degli imprenditori hanno deciso di fare qualcosa per il territorio, coinvolgendo più soggetti e quella che era l’idea iniziale di una donazione è diventata molto di più: si è riusciti a dotare tanta gente di un dispositivo di protezione individuale e, soprattutto, ad aiutare una realtà fondamentale, specie in questo momento, qual è la nostra Croce Bianca”. A parlare è Marco Tresoldi, titolare della locale ditta “Digiland” e ideatore di un progetto benefico che punta a raccogliere fondi da destinare alla sezione rivoltana della Croce Bianca di Milano. Non manca molto a raggiungere quota 3500 euro. “Inizialmente – spiega -, avevo pensato di fare una donazione privata alla Croce Bianca di Rivolta ma nel momento in cui ho avuto la fortuna di avere da un amico imprenditore un materiale certificato e testato dal Politecnico di Milano, anallergico, antibatterico, lavabile e facilmente sanificabile, ho cercato dei volontari che potessero trasformarlo in mascherine”. Gli artigiani Ugo Migliavacca e Cesare Valeri hanno raccolto l’appello di Tresoldi al pari di alcune volontarie ed è iniziata così la realizzazione delle mascherine a tre strati: 1500 circa, che sono state poi lasciate in parte alla cartoleria Pedroli e in parte al bar tabacchi dei fratelli Speziali, due esercizi storici del paese. Angelo Ogliari, amministratore delle pagine Facebook “Non sei di Rivolta se”, “Riultà de Riolta” e “Rivolta d’Adda-Riolta” ha condiviso l’iniziativa che ha quindi avuto vasta eco. Un cittadino può recarsi da Pedroli oppure dagli Speziali e prendere fino a tre mascherine. Chi vuole può lasciare un’offerta che viene destinata alla Croce Bianca. In media sono stati donati 2 euro o poco più, a mascherina, anche se c’è qualcuno che, prendendole, ha lasciato una somma ben maggiore.
Nelle foto, dove vengono distribuite le mascherine