Caravaggio, 02 maggio 2020
Non è stata casuale la scelta fatta dalla Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, del santuario di Caravaggio come sede della “Preghiera per l’Italia”, l’atto di affidamento del Paese all’intercessione della Vergine Maria che si è tenuto nella serata di venerdì, primo giorno del mese a tradizionalmente a lei dedicato. Il santuario si trova infatti nel cuore della Lombardia, al crocevia delle terre più colpite dal Covid-19 ed i vescovi italiani hanno pensato che fosse giusto che la supplica partisse da lì. La cerimonia, iniziata alle 21, è stata presieduta dal vescovo di Cremona Antonio Napolioni. Accanto a lui, il suo segretario, don Flavio Meani, ed il rettore del santuario, monsignor Amedeo Ferrari. Il vescovo ha esordito pregando la vergine affinché “Il dolore ceda il posto alla speranza” aggiungendo anche un pensiero per chi, nel giorno di San Giuseppe Lavoratore, “Teme per il proprio lavoro”. Dopo la recita del rosario con la meditazione dei Misteri dolorosi, Napolioni ha concluso la funzione leggendo la preghiera alla Madonna di papa Francesco: “Nella presente situazione drammatica carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il mondo intero –recita un passo della preghiera del Santo Padre-, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione. Abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia”.
Nelle foto, il vescovo Napolioni nel santuario di Caravaggio