
Crema, 04 agosto 2021
Boccata d'ossigeno per la fondazione Finalpia che ha deciso, a oltre due mesi dall'arrivo dell'offerta, di aderire alla richiesta di affittare l'albergo di Finalpia, ritardo che ha comportato la compromissione di questa stagione estiva. Infatti, anche per quest'anno, il terzo di fila, l'albergo resta chiuso. Tuttavia, la sia pur tardiva decisione è apparsa l'unica possibile. Si sa della ferrea volontà da parte dell'amministrazione comunale di volersi disfare dell'immobile che fu l'ex colonia marina dei cremaschi, come si sa che le sue vicende come albergo a quattro stelle e 40 camere con vista mare, spiaggia e parcheggi privati, non sono state sin qui luminose, con ben due gestioni affondate nei debiti. Si sa anche che, a proposito di debiti, la situazione della fondazione non sia tra le più solide: c'è un debito a bilancio di 1.630.020 euro, comprensivo di prestito di 1.158.000 con la banca e di Imu , Tari e altre tasse arretrate; c'è l'Imu di quest'anno che si aggiunge al debito e in cassa non c'è il becco di un quattrino.
Ricapitolando, visto che nessuna offerta a comprare l'hotel a 10 milioni di euro si è palesata alla scadenza della gara (31 maggio) e visto che servono soldi, la fondazione ha deciso che l'unica soluzione per riprendere un po' di ossigeno era quella di considerare l'offerta arrivata che dice di voler affittare l'albergo per tre anni a 300mila euro l'anno, lasciando un deposito di 500mila euro come caparra per l'acquisto a 10 milioni di euro che si concretizzerebbe al termine dei tre anni. Ma intanto questi primi soldi serviranno a saldare l'Imu al comune di Finale Ligure e a tacitare la banca, tranquillizzata dagli incassi certi e fiduciosa in uno sbocco proficuo della vicenda. Anche se si dovrà passare attraverso le prossime elezioni comunali dove, se vince il centro destra, di vendere l'albergo non se ne parla proprio.
Nella foto, l'hotel di Finalpia