
Schilpario, 26 agosto 2018
Un ricordo perenne per chi non c'è più. A conclusione del ritiro della Pianenghese a Vermiglio, tradizionale punto di riferimento per le squadre giovanili del paese da circa trent'anni, c'è stata una sorpresa che non ha mancato di stupire e commuovere tutti: è stata svelata una stele che ricorda i giovani calciatori delle squadre pianenghesi che in questi anni hanno trovato la morte sui loro passi e ora non possono essere vicini ai loro compagni. Una decina di ragazzi in trent'anni, ghermiti da una sorte avversa. Per la verità la stele è stata creata da Giorgio Panizza nel 2000 e poi posizionata nei pressi della scuola materna. Ma, cambiato il parroco, la stele è stata tolta. Con un nuovo cambio di prevosto, il sindaco di Vermiglio e quello di Pianengo sono riusciti a far rimettere la stele al suo posto. Di qui la nuova inaugurazione di ieri. Alla base della stele ci sono i nomi dei ragazzi deceduti: Salvatore Assandri, Maria Serina, Alberto Cattaneo, Guido Foppa, Alberto Priore, Dario Anisetti, Natalino Sari, Federico Sangiovanni, Vittorio Bellini. Non c'è l'ultima vittima, Tommy Rossi, morto lo scorso anno, il 31 agosto. "Per lui faremo una cosa particolare perché non era bello mettere un'aggiunta sotto le stele - dice un commosso Roberto Barbaglio che ha accompagnato i ragazzi della Pianenghese al ritiro di Vermiglio. - Con noi c'era anche don Francesco Gipponi, primo ideatore del ritiro in questo paese che ieri ha anche festeggiato il compleanno.
Nelle foto, la stele, i ragazzi della Pianenghese e il sindaco Barbaglio con le autorità di Vermiglio