Dal territorio, 19 settembre 2024
"Venite a liberarmi: mio marito mi vuole uccidere".
Questa la telefonata che una donna ha fatto ai carabinieri, la sera del 16 settembre, quando ha dovuto barricarsi nella camera da letto per sfuggire alle violenze del marito.
La vicenda ricalca, purtroppo, episodi già noti. La comincia, dopo un periodo tranquillo, a vacillare a causa delle intemperanze del marito che diventa sempre più minaccioso e violento. In questo caso, la donna trova la forza di andarsene, ma poi cede alle insistenze e alle promesse dell'uomo e torna nella casa di famiglia. Decisione che si rivela, dopo poco improvvida perché il coniuge riprende minacce e percosse. Tanto che la donna medita di tornare sui suoi passi e di andarsene. purtroppo non riesce ad attuare la sua decisione, in quanto il marito lunedì sera, dà il peggio di sé stesso, sotto i fumi dell'alcol, riprende a insultare minacciare e picchiare la moglie.
"Venite a liberarmi", l'accorato appello raccolto dai carabinieri che in breve sono nella casa e riescono a entrare in casa, dove trovano un marito infuriato e una moglie impaurita. E quando lei, rassicurata dai carabinieri, apre la porta della camera, il marito, incurante dei carabinieri, cerca di raggiungerla per picchiarla. A fatica i militari riescono a fermare l'uomo, che devono però ammanettare per assicurarsi che non nuoccia a nessuno.
La coppia viene portata in caserma dove i militari hanno verificato che la donna aveva denunciato il marito due anni fa ma poi era tornata dal marito nei mesi scorsi. Convivenza diventata ormai impossibile perché l’uomo aveva ripreso a maltrattarla ripetutamente. La vittima è stata accompagnata al pronto soccorso per le cure del caso, ottenendo alcuni giorni di prognosi per le botte ricevute. L’uomo, in stato di ubriachezza, è stato dichiarato in arresto per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ed è stato accompagnato presso il carcere di Cremona. Questa mattina l’arresto è stato convalidato dal giudice che nei suoi confronti ha disposto che resti in carcere.